Amedeo Ferraris

Dicevano che non sarei mai riuscito ad avere successo in azienda, quando sono subentrato a mio padre. Mi hanno accusato di essere troppo giovane e troppo debole, dicevano che mi mancava il fascino spontaneo di mio padre e le sue maniere educate. Ero troppo arrogante, dicevano, troppo solitario, ma ho dimostrato presto che si sbagliavano. I miei detrattori sono stati costretti a vedere come ho trasformato un’elegante azienda italiana di areonautica in una potenza industriale globalizzata, estendendo le sue conquiste in Europa, in Africa e in Asia e sì, addirittura in America. E ora i giornalisti mi chiedono come ho fatto. Qual è il segreto del mio successo? Rispondo con i soliti insipidi cliché a proposito del duro lavoro e dell’innovazione, rifiutandomi di rivelare qual è la vera formula:

Non lasciare mai che qualcuno sappia cosa stai pensando. Non fargli mai sapere cosa stai provando.

È questo che i deboli e i mediocri non capiscono del potere: lo perdi nel momento in cui lasci che la gente ti guardi dentro. E così io rimango un mistero, una sfinge. Puoi essere un collega stimato o un nemico giurato, uno dei maggiori azionisti o la donna delle pulizie: non vedrai mai il vero Amedeo Ferraris. Né mia moglie Giulia o mia madre Anna Magdalena, né la mia amante segreta o il mio fedele assistente, nemmeno la mia amata figlia Bianca. È questo il segreto più custodito della mia azienda: quello che ospita la mia anima.

Ma ora la mia risolutezza è messa alla prova: Bianca è morta, dicono si sia suicidata. Per la prima volta da quando ho preso il controllo della AER, sperimento il dolore, la debolezza e l’indecisione. Riesco a sentire su di me gli sguardi degli amici e dei nemici, che aspettano di vedere se farò un passo falso, se la mia impenetrabile facciata finalmente si incrinerà.

In qualche modo devo rimanere forte. Devo tenere i miei pensieri e i miei sentimenti celati, non per il bene del mio impero, nemmeno per la mia sanità, ma piuttosto perché così potrò scoprire la verità riguardo a ciò che è successo alla mia splendida figlia. Mi serviranno tutto il mio acume e la mia forza per rispondere alla domanda più importante della mia vita: perché Bianca l’ha fatto?