Giulia Ferraris

Sicura
80%
Ambiziosa
90%
Furba
100%

La gente mi invidia. Lo so. Ho un marito ricco e potente che mi dà tutto ciò che voglio. Vado dove voglio, saltando le file. Posso addirittura avere degli amanti, anche se non significano nulla per me: non male, per una ragazza cresciuta senza soldi in un quartieraccio fetido. Non male, per una ragazza che ha diviso il letto con le sue due sorelle fino ai dodici anni e che poi ha dovuto lottare come un cane rabbioso per non dividere quello stesso letto con i fidanzati ubriachi di sua madre. Ma aspettate un po’ ad invidiarmi, perché c’è qualcosa che non ho, ed è la cosa che desidero di più: l’amore di mio marito. Certo, Amedeo dice tutte le cose giuste quando siamo insieme, fa l’amore come nessun altro, ma non mi ha mai concesso il suo cuore: quello lo riserva per sua figlia, la sua preziosissima Bianca, una ragazza che non sa cosa sia la privazione e che non si è mai dovuta preoccupare del suo prossimo pasto.

Sì, ero gelosa di lei. La mia invidia, a volte, ha rischiato di soffocarmi, ma non l’ho mai dato a vedere. Sono sempre stata l’amica di Bianca, la sua confidente. L’ho aiutata quando ha avuto le crisi, l’ho protetta dai giornalisti che le si accalcavano addosso come avvoltoi, l’ho persino salvata dal suo primo patetico tentativo di suicidio. Al tempo stesso, speravo che un giorno Amedeo l’avrebbe vista per la bambina viziata che era, e che finalmente il suo amore sarebbe stato della sua vera compagna: mio.

E adesso Bianca è morta. Vi aspetterete che sia segretamente felice, ma è quasi l’opposto. Ho il terrore che Amedeo amerà Bianca ancora di più, adesso che è legato a lei da quel misto di nostalgia e sofferenza dolceamara che trasforma il nostro amore per la morte in qualcosa di eterno.

Sapevo come competere con il sangue e la carne di Bianca. Come posso competere con il suo fantasma?