Massimo Moroni

Ambizioso
90%
Tenace
90%
Frustrato
90%

La sicurezza è il mio lavoro. Sei anni come poliziotto, quattro come detective. Poi sono riuscito ad attirare l’attenzione del grande Guglielmo Ferraris impedendo a un gruppo di delinquenti di sequestrare sua moglie. Mi ha assunto come guardia del corpo, ho scalato i vertici aziendali fino diventare capo della sicurezza, e questo è stato il ruolo che ho mantenuto finché il vecchio non è morto. Poi è subentrato suo figlio… diciamo solo che quell’Amedeo e io avevamo idee diverse in fatto di sicurezza. Ero fuori, non semplicemente dimesso, ma caduto disgrazia, con la possibilità di lavorare soltanto nelle posizioni più umilianti.

Non ho mai smesso di sperare, anche se ci sono stati momenti in cui mi sarei annegato nel Po. Invece, ho fatto ancora meglio quel che sapevo fare: ho aspettato. Ho tenuto gli occhi aperti e un orecchio al suolo. Sono passati gli anni. Mia moglie mi ha lasciato, la mia splendida figlia, Luna, si è persa nella spirale della droga. Sono diventato invisibile, sono stato dimenticato, ma ho tenuto i sensi vigili. Non ho mai distolto lo sguardo dall’uomo che era quasi riuscito a distruggermi. E non ho mai distolto lo sguardo nemmeno da sua moglie.

Ora sua figlia è morta. La dolce Bianca, sempre troppo buona per essere figlia di quel serpente. Non pensate che non pianga quell’angelo: la conoscevo da quando è nata, era una buona amica per Luna. Ma non posso permettermi di essere distratto dai sentimenti. Questa è la mia occasione per riprendermi ciò che mi è stato tolto. Stringerò qualsiasi alleanza di cui avrò bisogno, farò qualsiasi cosa sarà necessaria. Tornerò.

Qualcuno la chiamerà vendetta. Ma io so che questa è giustizia.